Terza età: il supporto del geriatra
Il geriatra è il medico specializzato nella cura dell’anziano.
Compito dello specialista è prevenire quando possibile o curare le malattie dell’età avanzata, quelle soprattutto della settima e ottava decade di vita, con l’obiettivo di ritardare il declino mentale e funzionale del paziente, mantenendo la miglior qualità di vita possibile, l’autosufficienza.
I quadri clinici della “terza età” sono spesso complessi perché caratterizzati dall’associazione di molteplici malattie croniche quali diabete, scompenso cardiaco, insufficienza respiratoria, insufficienza renale, postumi di ictus, fratture, neoplasie.
Lo specialista accorto deve considerare anche gli aspetti sociali e psicologici, intervenendo sulle condizioni di fragilità che possono minare vieppiù il percorso di vita.
In linea generale il geriatra viene contattato soprattutto quando divengono più visibili i segni irreversibili delle malattie degenerative e in particolare
quando:
1) il paziente e i famigliari non sono più in grado di seguire correttamente le indicazioni terapeutiche dei molteplici specialisti coinvolti nella cura del
proprio caro;
2) La malattia diventa fonte di stress anche per i famigliari,
3) Per avanzare la richiesta del certificato di invalidità.
Per stabilire le condizioni di salute del paziente, il geriatra deve effettuare una valutazione multidimensionale geriatrica ( VMD), che prevede una
diagnosi che tiene conto degli “aspetti fisici, psicologici e sociali che influiscono sul suo stato di salute”.
La visita geriatrica deve prevedere un esame obiettivo minuzioso con l’ispezione di tutti gli organi ed apparati e una valutazione di parametri motori,
funzionali e cognitivi.
Nella fase di diagnosi è di particolare importanza la collaborazione del medico di famiglia che conosce la storia clinica del richiedente e la sua
situazione famigliare.
Dopo aver formulato una corretta diagnosi, lo specialista geriatra indicherà il piano terapeutico ed il programma di cura che necessariamente dovrà
essere personalizzato e nella relazione finale descriverà non solo la valutazione globale della persona, ma anche le necessità terapeutiche,
assistenziali e riabilitative.
Come ottenere l’invalidità
1) per “assegno di accompagno” si intende un assegno integrativo alla pensione dell’anziano quando questi non è più in grado di compiere i gesti
quotidiani ( lavarsi, vestirsi, mangiare…) ;
2) Per invalidità si intende una invalidità dal 65 al100% riconosciuta da una Commissione Medica che da’ diritto a varie agevolazione sia
economiche che assistenziali;
3) L’assegno di accompagno può essere riconosciuto solo agli invalidi del 100%.
La domanda per richiedere l’invalidità, l’assegno di accompagno ed i benefici della legge 104, deve essere inviata per via telematica all’INPS. E’
consigliabile farsi aiutare presso un CAF, un patronato o Associazioni quali ANMIC, Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili.